600km/ 3999Hm                                                   strava         deutsch

I miei pensieri girano in tondo. Per quanto il percorso mi sembra simile al momento. K640_20190525_053056Senza la pista GPX probabilmente avrei perso il mio orientamento. Da Feltre verso Belluno. E ‚di circa 20 chilometri con l’auto, ci siamo sentiti almeno il doppio: tende ad andare verso est, ma mi pare che la direzione cambia ogni poche centinaia di metri. Ogni collina è da attraversare. Al momento il sole (finalmente) brucia dal cielo e sul mio cervello appannato. Le gambe fanno male. E che dopo nemmeno 400 chilometri. Piú e piú faccio i calcoli. Saremo in grado di arrivare a Villabassa, dove ci aspetta un comodo letto? Le decine di chilometri successivi passano fino a quando sono quasi certo che la Valsugana e la Lunga Via delle Dolomiti, la pista ciclabile per Cortina e la discesa a Dobbiaco sarebbero durate almeno fino a mezzanotte. Dubito che l’idea era intelligente di partire la sera prima invece che a Verona la mattina alle 5? Sarebbe la seconda notte in cui dovetti pedalar20190525_080332.jpge. Più i pensieri negativi. Potrei piangere. Se dopo nemmeno 400 km sono già „cotta“, che dire dei miei piani estivi? Nella mia mente ho già finito con 3Peaks Bikerace. E‘ impossibile. Non si può fare. E poi il piano di pedalare la Superrandonnée Ötztal-Rundfahrt fra due settimane? Con quattro grandi passi alpini il primo giorno? Quando le mie gambe si sentono già così bruciate adesso? La prossima salita davanti a noi. Il mio tachimetro mostra solo il 5% – sento il 15%. I miei pensieri si voltano e girano continuamente. Neanche mio marito è di aiuto per me. In silenzio, guida tutto il giorno, anche lui non sembra piú molto fresco. La sofferenza condivisa è metà sofferenza? Ovviamente non per lui.  Gli faccio una proposta, in estate … dieci giorni in un hotel sulla costa adriatica invece di andare in bicicletta da Vienna a Barcellona. Mare Adriatico? La disperazione in me deve essere grande. Non sono più così sicuro che tutta questa azione di Rando 600 non sia stata controproducente …. se non fisicamente poi psicologicamente ….

E poi cosa succede?
Alle 21:00 a Tai di Cadore decidiamo di passare qui la notte qui. In realtà, avevamo giá prenotato una camera a Villabassa,  presso la Pensione Kühbacher, ma il pericolo di colpi di sonno è decisamente troppo grande nella seconda notte. Camilla e Paolo, una simpaticissima coppia ci porta a quest’ora tarda ancora nel suo nuovissimo e bellissiK640_20190526_050433mo B&B Ca‘ Milla.
Alle quattro del mattino fuori dalle piume, in modo che riusciamo ad essere puntuali a Bressanone alle 11:00. Piove facilmente. Le gambe sembrano migliori, anche la motivazione. Ma non riesco a pensare ai 140 km che sono davanti a noi, poi il mio coraggio affonda di nuovo. Meglio passo per passo, Cortina, poi …  Da Villabassa sono ancora circa 60 chilometri. Siamo quasi a casa. Fortunatamente da Villabassa il percorso non segue la pista ciclabile. Proseguiamo con velocitá tremenda.Il tachimetro indica circa 35 km/h. Le gambe? Al momento non sento i 500 km dietro di noi. Penso all’estate – le sfide possono arrivare. Come mai? Era solo una questione di testa il giorno prima?

Ed e‘ cosi‘ che e‘ iniziato:
Pensavo un 600 Rando potrebbe essere un buon allenamento per i nostri progetti estivi.
La Randonnée „Dolomiti“ in un pacchetto quadruplo offerto da Simonetta e Giorgio come randonnée di qualificazione per il PBP conduce con 600 km attraverso le bellissime aree del Nord Italia. Come per tutte e quattro „Villa Guerrina“ a Montorio, il punto di partenza è una villa veneziana con un bellissimo giardino e impianti sportivi integrati (compresa la piscina).
Un posto di controllo è vicino casa mia a Bressanone.

La mia idea: rinunciare alla macchina. Dobbiamo solo essere pronti alla partenza a Montorio alle 5 di mattina. Pedalata notturna programmata. Ed e‘ cosi‘ che e‘ iniziato.
L’orgoglio viene prima della caduta? Il fatto è che i calcoli di Hermann da Bressanone aVerona erano troppo presuntuosi. Ciò significa che abbiamo perso la partenza e siamo partiti più di un’ora dietro il campo.  Prima a Feltre e poi a Tai di Cadore incontreremo gli ultimi partecipanti.

Riflessione:
Ora sono qui seduta a scrivere e trovo che la decisione di fare qualcosa di buono per l’ambiente rinunciando alla macchina fosse assolutamente giusta.
Ma c’è sempre un MA:

  • La cosa più importante: purtroppo non abbiamo incontrato tutti i nostri amici ciclisti.
  • Il nostro ritardo all’inizio ci costringe di pedalare quasi tutto il giorno da soli.
  • Abbiamo dovuto rinunciare alla colazione e al pasta party.
  • Lasciati la zona di comfort: il giro è probabilmente più difficile, se si percorrono prima i chilometri più facili e rallentando poi con i chilometri più impegnativi.
  • Dopo una notte in bicicletta che entra nella seconda notte è pericoloso. Colpi di microsonno portano spesso a gravi incidenti.

Ma c’è un altro MA:
A differenza di tutti gli altri partecipanti non avevamo quasi nessuna pioggia.
La mattina abbiamo seguito la pioggia. Ci siamo fermati di notte quando c’era diluvio. Un partecipante ha scritto che non aveva mai visto cosí tanta acqua … E il giorno dopo abbiamo preso pochissima acqua.

Il percorso:
Da Villa Guerrina a Montorio in provincia di Verona si prosegue verso est su strade poco trafficate. A Bassano si costeggia il fiume Brenta attraverso la gola della Valsugana meridionale. Ci immergiamo nelle Prealpi dolomitiche.  Su piste ciclabili e strade poco trafficate si passa per Feltre, Ponte delle Alpi e ci si sposta sulla vecchia strada di Alemagna passando per Longarone, con la sua tragica storia dello sbarramento della diga di molti anni fa. Da Pieve di Cadore si imbocca la splendida pista ciclabile lungo la vecchia linea ferroviaria, la Lunga Via delle Dolomiti a Cortina. Da qui si raggiunge Dobbiaco e si torna a Verona attraverso la ciclabile della Val Pusteria e della Val d’Adige, con una breve “deviazione” attraverso il Lago di Caldaro.